Informazioni
Titolo dell’opera: Adorazione dei pastori
Autore: Pompeo Caccini (Firenze 1577 – documentato a Roma fino al 1624)
Datazione: 1620
Tecnica e supporto: Olio su tela
Collocazione: Chiesa di San Michele Arcangelo - ai lati dell’altare maggiore
Stato di conservazione: Buono
Iscrizioni: "GLORIA IN EXCELSIS DEO" firmato e datato "POMPEIUS CACCINUS DE URBE PING.A.1620".
Descrizione e analisi dell’opera:
L'opera è stata dipinta da Pompeo Caccini ed è una delle due sole tele note realizzate dal pittore negli anni venti insieme a “L’Immacolata Concezione” del 1621 del palazzo comunale di Spoleto.
Commissionata da Attilio Nicolai, facoltoso mercante canepinese, l'"Adorazione dei pastori" viene composta secondo i dettami di chiarezza, immediatezza e semplicità tipici dell'arte Controriformista.
Egli segnala la familiarità del maestro con gli artisti della raffinata corte medicea. L’opera, infatti, testimonia l’importanza che la formazione fiorentina ebbe sullo stile di Caccini, la tela di Cigoli conservata nel Museo di San Matteo a Pisa, e l’esemplare di Cristofano Allori oggi a Palazzo Pitti a Firenze.
A ciò si aggiunge l'impostazione solida del disegno, d'eredità fiorentina, la resa veristica di dettagli come il celestino del pastore in primo piano, la luminosità del soggetto e il legame con l'Allori che, parlando dell'opera, afferma che: "L'intensità delle lacche e lo spessore della pennellata distesa si innestano nella ricerca di una maniera "soda" probabilmente anche per le suggestioni dell'Empoli".
Note storico-artistiche:
Pompeo Caccini (Firenze, 9 luglio 1577 – documentato a Roma fino al 1624), fu artista poliedrico riscoperto dalla critica solo negli ultimi decenni. Cresciuto in una famiglia di artisti fiorentini, inizialmente si dedicò sia alla musica sia alle arti figurative apprendendo nelle botteghe di Gregorio Pagani e Cigoli. La carriera pittorica di Pompeo Caccini iniziò presto: nel 1597 fu ammesso all'Accademia del Disegno, realizzando una tela con Michelangelo che incorona gli artisti. La sua fortuna come pittore è testimoniata da opere firmate e documenti d'archivio dei primi tre decenni del Seicento. Caccini fu un divulgatore della pittura fiorentina controriformata.
Lo storico Fulvio Ricci ritiene che sia opera di Caccini anche il busto marmoreo che raffigura il Ritratto funebre di Attilio Nicolai (morto nel 1622).