Informazioni
Titolo dell’opera: Vergine che consegna lo scapolare a S. Simone Stock e la Trinità
Autore: Domenico Corvi
Datazione: 1748 ca
Tecnica e supporto: intonaco/ pittura a fresco, materia cromatica intensa e toni ricchi
Collocazione: Chiesa di San Michele Arcangelo volta della navata, a botte lunettata
Descrizione e analisi dell’opera:
Il tema è ricorrente nell’iconografia carmelitana. L’opera cattura un momento di apparizione celeste, una connessione tra il cielo e la terra. La scena principale è l’incontro tra la Vergine Maria e San Simone Stock. La Vergine è circondata da angeli e porge lo scapolare al Santo che è inginocchiato e riceve questo regalo importante con le mani giunte in atto di devozione. La luce divina illumina la scena e crea un’atmosfera soprannaturale. Cura nella rappresentazione delle vesti e nella trama dei tessuti.
L’opera è concepita in modo da guidare l’occhio dello spettatore verso il gesto centrale della consegna, è realizzato con colori molto intensi e sembra molto luminoso, i colori del cielo e della terra sono caldi e scuri, per far risaltare ancora di più la luce che arriva dal cielo.
La presenza degli Angeli che circondano la Vergine evidenzia la natura celeste dell’apparizione.
Tutte le figure sono realizzate in scorci arditi e ciò rivela che l’autore, molto probabilmente Domenico Corvi, è un pittore dalle doti notevoli.
Note storico-artistiche:
Domenico Corvi (Viterbo 1721 - Roma 1803) è stato ritrattista e pittore di rilievo nel ‘700, attivo a Viterbo, Roma e in Italia centrale. A quindici anni si trasferì a Roma dove fu allievo di Francesco Mancini e ricevette da lui un’educazione interamente nella tradizione accademizzante. Il 9 novembre 1756 venne ammesso all’Accademia di S. Luca e all’inizio dell’anno successivo lavorò nella Chiesa del Gonfalone a Viterbo insieme a Mancini. Qui realizzò una lunetta dipinta raffigurante la “Decollazione del Battista” e due medaglioni sorretti da angeli con i profeti “Isaia e Abdia”, affreschi che costituiscono una delle sue più impegnative prove giovanili. Tra le sue opere: a Roma, “L'incendio di Borgo” (1769, chiesa di S. Caterina da Siena) e “L'Aurora e i Crepuscoli” (1782, Casino Borghese), a Viterbo, “Il sacrificio di Polissena” (post 1780, Museo civico).